In piena seconda ondata Covid i social continuano ad essere un mezzo potentissimo per veicolare messaggi – ne sa qualcosa Vincenzo De Luca – e convincere i cittadini a indossare i dispositivi di protezione individuale, oltre che rispettare le altre norme anti-contagio individuate dal Comitato tecnico-scientifico. E così i giovani del Larsec, il Laboratorio di Riscossa Secondiglianese, hanno dato vita ad una simpatica campagna social che, attraverso l’uso della lingua napoletana – sia pure con qualche “concessione” grammaticale – vuole sensibilizzare proprio i più giovani sul corretto uso della mascherina, sulla necessità di mantenere la distanza interpersonale e sull’importanza di lavare frequentemente le mani.
Poche regole semplici – ma efficaci nella lotta contro il coronavirus – che il Larsec ha “impresso” in una serie di locandine che stanno facendo il giro dei social, riscuotendo successo specie tra i ragazzi che, a loro volta, le ricondividono sui loro profili.
«Le campagne di sensibilizzazione sono tra le cose che più hanno contraddistinto il Larsec in questi anni – spiega Vincenzo Strino, presidente del Larsec – sia per il processo creativo, e cioè una riunione dove ognuno propone delle idee, sia per l’impatto avuto sui cittadini. Dopo il lockdown della scorsa primavera abbiamo lavorato per non farci trovare più impreparati davanti a certe situazioni. L’idea di questa serie di grafiche in un napoletano, neanche tanto corretto in verità, sono il frutto del linguaggio dei ragazzi di oggi, ovvero le persone a cui ci riferiamo, ancora una volta, perché più indifferenti ai messaggi delle istituzioni. Parlare la loro stessa lingua ci è sembrato un modo per far arrivare prima il messaggio – continua Strino – e far sì che tutti si prendano cura degli altri, come in una grande comunità come quella secondiglianese».
Tanti i progetti che il Laboratorio di Riscossa Secondiglianese sta mettendo in campo per offrire una vera alternativa a tantissimi giovani “spaesati” dalle sempre più stringenti regole anti-covid e, più in generale, in difficoltà di fronte ad un periodo storico che sta mettendo in crisi i paesi di tutto il mondo. L’associazione che ha sede nel centro storico di Secondigliano, uno dei quartieri dove la presenza del virus è più minacciosa, ha dato vita – grazie all’opera di moltissimi giovani volontari – ad una vera e propria rete di solidarietà. Tra le più attive e apprezzate campagne social lanciate dal Larsec c’è sicuramente la campagna relativa alla raccolta di supporti informatici – indispensabili per la didattica a distanza – da donare alle famiglie in difficoltà.
«La campagna anti-Covid non è l’unico progetto su cui abbiamo lavorato in queste settimane – spiega ancora Strino – già durante l’estate abbiamo rafforzato la rete territoriale che, in caso di nuova chiusura, questa volta vedrà più associazioni e parrocchie attive, anche oltre la settima municipalità. Inoltre, grazie ad insegnanti e professori del territorio, abbiamo varato il doposcuola online, per non lasciare soli gli studenti in difficoltà, anzi, in alcuni casi stiamo provvedendo a recuperare computer portatili per permettere di seguire lezioni e doposcuola anche a chi non può permettersi un pc nuovo. Naturalmente ci auguriamo che torni tutto alla normalità il prima possibile, ma per non restare inermi davanti agli eventi, abbiamo preferito pianificare un piano B e nel frattempo continuare a sensibilizzare le persone».
L’articolo del Mattino è di Antonio Folle ed è stato pubblicato martedì 14 ottobre 2020